lunedì 19 marzo 2012

Tratto da un romanzo di Todd Strasser molto popolare in Germania, a sua volta basato su un fatto di cronaca avvenuto negli anni Sessanta in California, quello diretto da Dennis Gansel è un film tedesco anomalo, per stile e declinazione, meno monolitico di quel che appaia. Specie in tempi di crisi come quelli che tutto il mondo si trova a vivere, poi, mostrare quanto sia facile (e veloce) che i più deboli e insicuri trovino forza e rassicurazione in una qualsiasi idea di appartenenza, e di come questo si possa rapidamente tramutare a sua volta nella nascita di una cultura dalle chiare tendenze autocratiche e totalitariste, non è un concetto così antiquato e inattendibile. Grazie all'azzecata cifra stilistica improntata ad un dinamismo giovanilistico sempre piuttosto contenuto e sobrio, e ad un cast di giovani interpreti di buon valore, L'Onda è capace di un'efficacia che in alcuni punti si avvicina quasi ad una (relativa) potenza nelle descrizioni delle evoluzioni psicologiche dei singoli e della collettività.
Germania. Durante la settimana delle esercitazioni, l'insegnante di liceo Rainer Wenger (Jürgen Vogel) propone un esperimento per mostrare ai suoi studenti come funziona un governo totalitario. Inizia così un gioco di ruolo dalle tragiche conseguenze. Nel giro di poche settimane, quella che era cominciata come un'innocua illustrazione di concetti come disciplina e comunità, si trasforma in un vero e proprio "movimento" - L'Onda. Arrivati al terzo giorno, gli studenti cominciano a ostracizzare e a minacciare gli altri. E quando alla fine il conflitto esplode in tutta la sua violenza durante una partita scolastica di pallanuoto, l'insegnante decide di interrompere l'esperimento. Ma ormai è troppo tardi, l’Onda è sfuggita al suo controllo...